La 24 Ore di Le Mans rappresenta la gara regina della stagione per le competizioni endurance, ma non solo. Quest’anno si celebrava il centenario della corsa, nata nel 1923. Giunta alla sua edizione No. 91, a cento anni di distanza dal primo anno in cui si è disputato il weekend della classica francese ha raccolto presenze incredibili, arrivando a contare circa 325 000 persone durante l’evento.
Porsche per l’occasione si è presentata con ben quattro vetture Hypercar al via. La #5 e la #6, che corrono abitualmente nel FIA WEC, la #38 affidata al Hertz Team Jota che ha debuttato a Spa e infine una terza LMDH affidata sempre a Penske Motorsport che ha portato il #75 in onore dell’anniversario della casa tedesca. Le Porsche 963 del team americano hanno sfoggiato inoltre una livrea celebrativa, che al posto del rosso, aveva delle strisce che riportavano i colori delle principali vittorie ottenute nei 75 anni del marchio di Stoccarda.
Purtroppo i risultati in pista non sono stati quelli sperati. Un mix di sfortuna e problemi ha trasformato quanto fatto in qualifica in un incubo per le vetture germaniche, che al giovedì avevano ben figurato nell’Hyperpole, senza però concretizzare tra sabato e domenica.
Nelle prove ufficiali la 963 #75 di Felipe Nasr si era piazzata 4° a ridosso di una Toyota e delle due Ferrari. Settima era la Porsche #5 di Frédéric Makowiecki, mentre la #6 partiva nona e la #38 sedicesima.
Tre vetture su quattro hanno guidato almeno una volta la gara durante la 24 Ore. La Porsche di Dane Cameron, Frédéric Makowiecki e Michael Christensen è arrivata 9° al traguardo ed è quella che si è piazzata meglio in tutto il parco macchine schierato da Porsche nella classe Hypercar. Nonostante lo stop per più di 20 minuti in pit lane a causa di un problema al sistema di raffreddamento, che doveva essere riparato la vettura #5 e scesa in classifica generale, uscendo dalla lotta per il podio. Inoltre nell’ultimo giro il pilota danese ha accusato un guasto alla trasmissione che ha rischiato di causare un ritiro prima della bandiera a scacchi.
Per la #75 è stata una gara in salita nonostante la partenza dalla seconda fila. Dopo aver guidato la corsa per alcuni giri ed essersi dimostrata veloce, l’auto guidata da Nick Tandy, Felipe Nasr e Mathieu Jaminet si è fermata a bordo pista intorno alle 23 e a causa di una perdita di potenza dovuta alla mancanza di pressione non è stato possibile ripartire per il pilota francese.
Anche la #6 è stata in lotta per il podio in più occasioni, ma dopo varie uscite di pista e contatti con le barriere i meccanici ai box hanno impiegato circa 30/40 minuti per riparare i danni subiti oltre ad aver dovuto cambiare la batteria ibrida. A causa di questo una volta rientrata in pista la vettura di André Lotterer, Kévin Estre e Laurens Vanthoor era lontana da qualsiasi risultato utile ed ha chiuso la 24 Ore in 11° posizione.
La Porsche 963 affidata a Felix Da Costa, Yifei Ye e Will Stevens gestita dal Team Hertz Jota ha condotto una buonissima prima parte di gara con una rimonta partita dal 60° posto in griglia fino alla top ten. Nella serata del sabato intorno alle 21, quando il pilota cinese ha preso il volante, la #38 è rimasta coinvolta in un incidente che ha richiesto minuti di lavorazione ai box. Oltre a questo anche la sostituzione di un sensore particolare ha richiesto molto tempo e di conseguenza la rimonta è sfumata.
Un fine settimana difficile e ricco di imprevisti per Porsche, che ora potrà provare a rifarsi nel round IMSA di Watkins Glen a fine mese e poi a Monza per la 6 Ore del WEC.